sabato 9 agosto 2014

L’ALMANACCO DEL BUON PAGANO NEL MESE AUGUSTANO – A. D. V ID. AVG. (9 agosto)






ANTE DIEM QUINTUM IDUS SEXTILES (AUGUSTAS)

DIES FASTUS (in questo giorno sono permesse le azioni legali)

OGGI IUPPITER SARA’…
Serenus

SI RICORDA IN QUESTO GIORNO
Anniversario del tempio dedicato al dio Sole Antenato, Sol Indiges.

48 a.C. – il Divo Giulio sconfigge Pompeo a Farsalo

378 d.C. – Battaglia di Adrianopoli: l’armata romana guidata dall’Imperatore Valente viene sconfitta dai Goti; l’imperatore viene ucciso assieme ai due terzi del suo esercito. Gli aruspici non escludono che la fede cristiana dell’imperatore abbia causato l’ira deorum e la conseguente sconfitta.


I NATI (o MORTI) DEL GIORNO
232 – nasce l’imperatore Marco Aurelio Probo, che lotta contro i barbari invasori, gli usurpatori e si fa raffigurare assieme al Sol Invictus.

48.a.C. – muore il centurione Gaio Crastino (si veda oltre)

IL NUMEN DEL GIORNO: Sabaré degli Ayoreo
Presso gli Ayoreo, che vivono al centro del Gran Chaco, si narra di una donna chiamata Sabaré. Era l’epoca in cui nessuno conosceva il sale, e tutti erano d’accordo che i cibi preparati dalla donna erano i più gustosi. Ma lei non voleva rivelare quale fosse il segreto della sua cucina.
Così, un giorno, un uomo chiamato Cikenoi si nascose a spiarla in un angolo della capanna, e vide che mentre cucinava dei legumi, la donna sputava dentro la pentola. L’uomo lo raccontò alla propria moglie, ma per quanto essa sputasse, i suoi cibi non erano buoni quanto quelli di Sabaré.
In preda all’ira, Cikenoi seguì Sabaré al fiume e lì la uccise, lasciando il corpo insepolto sulla riva. La sera gli venne il rimorso, e si fece accompagnare da un amico per dare degna sepoltura alla sfortunata donna: ma quando essi giunsero, al posto del corpo di Sabaré c’era solo un mucchio di cristalli bianchi. Cikenoi e il compagno assaggiarono quello strano materiale, sentirono che il sapore era proprio quello che rendeva così buono il cibo di Sabaré, e da allora la tribù seppe come procurarsi il sale.

IL DETTO
“Oggi, vivo o morto, farò in modo che tu mi sia grato”
Nell’esercito con cui Cesare si apprestava a combattere contro Pompeo a Farsalo, militava anche il centurione primipilo Gaio Crastino, un veterano che già aveva militato nella X legione. All’inizio della battaglia incitò i suoi compagni e diede l’esempio lanciandosi per primo dall’ala destra, trascinando con sé i suoi uomini. Alla fine della battaglia, tra i circa 200 morti cesariani, c’erano almeno 30 centurioni e tra essi Crastino: come aveva promesso, aveva combattuto valorosamente, e Cesare in persona, da Pontifex Maximus, celebrò per lui solenni funerali e fece erigere un altare in suo onore.

COLTIVARE CON GLI ANTICHI
[Il fattore, ndr] Non voglia consultare alcun aruspice, auguro, indovino o caldeo. Non inganni il campo: infatti ciò porta male. Il padrone si preoccupi che sappia svolgere ogni mansione dell'attività agricola e lo faccia spesso, finché non diventi stanco. Si alzi per primo dal letto, vada ultimo a dormire. Per prima cosa controlli che la fattoria sia chiusa, che ognuno risposi al suo posto e che le giumenta abbiano il cibo.
(M. Porcio Catone, De Agri cultura, V, 6-7)

TRE RIGHE, UN LIBRO
Firdusi, Il Libro dei Re, Oscar Mondadori Narrativa 1010, 1989
La selezione della parte più interessante e “mitica” dell’immane epopea nazionale persiana (oltre 60.000 versi). Scritta da un mussulmano, mescola storia e mito: si va dalla Creazione fino all’episodio dell’inconsapevole lotta tra l’eroe Rustem e suo figlio Shorab dalle labbra sorridenti.

IL REGALO DEL GIORNO
Chartae epistolares (Carta da lettera)

Vada a un conoscente o a un caro amico
Questa carta da a tutti del “mio caro”

(Marziale, Apophoreta, XI)

LA RICETTA DEL GIORNO (a cura di M. Porcio Catone il Censore)
Globulos (Palline dolci fritte)
Mischierai formaggio di pecora e semola di grano duro nella stessa quantità; poi farai le palline che vuoi tu; scalderai in una padella olio o burro. Le cucinerai una alla volta o due alla volta; le girerai frequentemente con due cucchiai di legno. Quando saranno cotte le toglierai, le bagnerai con del miele; sbriciolerai sopra semi di papavero: le servirai in questo modo.
(De Agri coltura, 79)

IL CONSIGLIO DEL GIORNO
Della libertà dovevano fare un uso moderato: la libertà impiegata con senso della misura reca giovamento ai singoli cittadini e alle intere cittadinanze; quando invece è eccessiva reca disagio agli altri ed è rovinosa per chi la possiede perché non conosce limiti.
(Tito Livio, Ab Urbe Condita, XXXIV, 49) 


NB: immagini, video e traduzioni non mi appartengono e sono qui solo a corredo di un divertissement. Questo blog non ha fini di lucro.

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