lunedì 25 agosto 2014

L’ALMANACCO DEL BUON PAGANO NEL MESE AUGUSTANO – A.D. VIII KAL. SEPT. (25 agosto)




ANTE DIEM OCTAVUM KALENDAS SEPTEMBRES

DIES NEFASTUS PRIORE (giorno nefasto fino a mezzogiorno, fasto in seguito).

OGGI IUPPITER SARA’…
Serenus

SI RICORDA IN QUESTO GIORNO
AVVENIMENTI STORICI
OPICONSIVIA – Festa in onore della dea Ops Consiva, moglie del dio Consus. Dea dell'abbondanza del raccolto. Venne identificata con Rea e Cibele.

Terzo giorno del sacco di Roma da parte dei Visigoti di Alarico (410 d.C.).

I MORTI DEL GIORNO
79 d.C. – secondo la data tradizionale dell’eruzione del Vesuvio, muore Gaio Plinio Secondo, noto come Plinio il Vecchio, militare, politico e scrittore romano.

383 d.C. – a Lugdunum ucciso Graziano Augusto, figlio di Valentiniano I, nel corso dell’usurpazione di Magno Massimo. Figura da vituperare per ogni buon pagano: cristiano, inizialmente fu tollerante verso i pagani e persecutore degli eretici cristiani (specie i donatisti). Su impulso degli aborriti vescovi cristiani, si oppone al politeismo e nel 380 promulga l’editto di Tessalonica con cui si dichiara il cristianesimo religione di stato. Su influsso di Ambrogio di Milano fa rimuovere dal Senato Romano la statua e l’altare della Vittoria (382); spinto dallo stesso esecrando, nello stesso anno ordina la soppressione dei collegi sacerdotali pagani e la confisca dei loro beni. Cosa più grave di tutte, fu il primo Augusto a rifiutare la carica di Pontefice Massimo.


IL NUMEN DEL GIORNO: Krishna a Bangati
Si narra che Krishna “il nero”, ottavo avatar di Vishnu, un giorno andò con i suoi parenti e le sue gopi (pastorelle) dal villaggio natale di Nandgaon a quello di Bangati, luogo di nascita di Radha, la sua pastorella preferita.
Krishna e i suoi decisero di prendersi gioco della pelle chiara di Radha e delle gopi, e iniziarono a lanciare sulle fanciulle delle polveri colorate; le ragazze reagirono inseguendo i maschi con bastoni di legno (lathis) e picchiandoli, fino a costringerli alla fuga.
Questa vicenda è ricordata dai fedeli il primo plenilunio di marzo con la Festa dei Colori di Holi: la popolazione si riversa nelle strade e si spruzza addosso polveri e liquidi colorati; si ritiene che sia una festa che simboleggia la vittoria del Bene sul Male, la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.
In Uttar Pradesh, tra Barsana e Nandgaon si ha la variante più vicina al racconto originale: qui la festa si chiama Lathmar Holi (dove lathmar sta per “picchiare con un bastone”), e ancora oggi gli uomini spruzzano sulle donne acqua mescolata a polveri colorate ricevendo in cambio bastonate (speriamo) simboliche. Nelle pause della sacra rappresentazione, si beve il Thandai, una bevanda lievemente inebriante a base di ganja… ovvero cannabis.
A ricordo dell’antica rivalità, non è consentito il matrimonio tra gli abitanti dei due paesi.

IL DETTO
Vae, inquit, puto deus fio (Accidenti!, disse, mi sa che sto diventando un dio)
Secondo la Vita di Vespasiano (XXIII,15) di Svetonio, il vecchio e pratico imperatore (celebre la sua frase “Pecunia non olet – Il denaro non puzza”) ad un certo punto si rese conto che la sua morte era imminente. Poiché sapeva che alla sua morte il Senato, su spinta del suo erede, avrebbe decretato l’apoteosi (cosa che avvenne), si rivolse alla sua corte e pronunciò la frase di cui sopra. Non sappiamo, in realtà se fosse più contento di diventare un dio, o triste perché lasciava questo mondo…


COLTIVARE CON GLI ANTICHI

Fatti due aratri, costruendoli in casa:
uno d'un solo pezzo, l'altro commesso, perché così sarà molto meglio:
se uno si rompe dietro ai buoi attaccherai l'altro.
D'alloro e d'olmo, immuni dai tarli, siano i timoni;
di quercia il ceppo, di leccio la bure. Compra due buoi di nove anni,
maschi: la loro forza non è facile a vincere;
sono nel pieno di giovinezza e a lavorare i migliori;
non lotteranno a mezzo del solco e l'aratro
non romperanno, lasciando il lavoro incompiuto.
Un uomo di quarant'anni, robusto, li segua,
nutrito d'un pane spartito per quattro in otto porzioni diviso,
che, al lavoro sollecito, il solco dritto ti tracci,
senza guardarsi d'intorno verso i compagni, ma all'opera
abbia la mente; un altro più giovane non è migliore di lui
nello spargere le sementi ed evitare un'altra semina;
un uomo più giovane è tutto intento dietro i compagni.

(Esiodo, Opere e Giorni)

TRE RIGHE, UN LIBRO
H-Ch. Puech (a cura di), Le religioni nel mondo classico, Mondadori-Laterza, 1992
Qui si ripubblicano i diversi articoli sul mondo classico compresi originariamente nel fondamentale “Storia delle Religioni”: dalla Creta Minoica, ai greco-etrusco-romani, dalle religioni orientali a Roma e al mazdeismo, fino al passaggio tra paganesimo e cristianesimo, tra lotta e contaminazione.

IL REGALO DEL GIORNO
Faba (Le fave)

Se una pentola pallida schiuma rossa per le fave,
spesso potrai dire di no ai banchetti dei ricchi.

(Marziale, Xenia, VII)

LA RICETTA DEL GIORNO (a cura di M. Terenzio Varrone)
Ubi allium ibi Roma (Dove c'è odore d'aglio c'è Roma)
Così dice il Frammento LIV, 201,1 delle Satire Menippee di Terenzio Varrone. E lo scrittore aggiunge altrove: “Avi et atavi nostri, cum allium ac cepe verba eorum olerent, tamen optime animati erant”(“I nostri nonni e bisnonni erano persone di nobilissimo animo nonostante i loro discorsi sapessero di aglio e di cipolla”). Quindi oltre che a raccontarci delle scarse abitudini odontoiatriche dei discendenti di Romolo (di cui ci informa, con un pizzico di ribrezzo da parte nostra, Catullo nell’ode 39, parlando dello sbiancante “naturale” usato dall’ibero Egnazio), Varrone ci indica due componenti indispensabili della cucina arcaica romana. E ciò non stupisca: prima delle Guerre Puniche (ma anche dopo, si pensi agli ideali di Catone il Censore e ad alcuni poesie di Orazio e Marziale) il popolo romano fu, per secoli, per lo più un popolo di contadini e che amava rappresentarsi come tale.
Quindi la ricetta del giorno oggi è in realtà un consiglio: più aglio e più cipolla metterete, e più i vostri piatti sembreranno dell’Urbe!

IL CONSIGLIO DEL GIORNO

Spesso per l'uomo il tacere è il più saggio dei pensieri.

(Pindaro, Nemea, V, 18)



NB: immagini, video e traduzioni non mi appartengono e sono qui solo a corredo di un divertissement. Questo blog non ha fini di lucro.

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