martedì 12 agosto 2014

L’ALMANACCO DEL BUON PAGANO NEL MESE AUGUSTANO – PR. ID. AVG. (12 agosto)



Thamus secondo Mozart!
 PRIDIE IDUS SEXTILES (AUGUSTAS)

DIES COMITIALIS (in questo giorno si possono tenere i Comizi).

OGGI IUPPITER SARA’…
Serenus

SI RICORDA IN QUESTO GIORNO
Anniversario della dedicazione del tempio al dio Ercole Invitto, Hercules Invictus.

Anniversario della consacrazione dei templi di Venus Victrix, Honor, Virtus, Felicitas.

Lychnapsia ("Accensione delle lampade"): festa in onore della dea Iside, Isis.


I NATI (o MORTI) DEL GIORNO
30 a.C. – ad Alessandria si uccide col morso di un aspide Cleopatra VII, regina d’Egitto. Per ricordare l’evento il poeta Orazio compone l’ode Nunc est bibendum.

IL NUMEN DEL GIORNO: TOTH
Lo scriba e visir di Ra e degli dei egizi, il dio dalla testa di Ibis. Venerato in particolare nella città di Khemnu (chiamata dai Greci Ermopolis), nella teogonia locale Thot assunse un ruolo di grande rilevanza e fu considerato una delle divinità creatrici del mondo. Come divinità lunare venne associato con il sole morto in quanto la luna stessa compare raramente nella teologia egizia. Come i cicli della luna regolavano molti dei rituali religiosi ed eventi civili della società egiziana, così Thot fu considerato anche il primo regolatore di tali attività.
A lui si ispira un mito narrato da Platone nel dialogo intitolato Fedro. Socrate racconta che Theuth si recò presso Thamus, sovrano dell’Egitto, per sottoporgli le proprie invenzioni, consigliandogli di diffonderle presso il suo popolo, che ne avrebbe tratto grande giovamento. Le svariate arti che la divinità proponeva al re ricevevano molti commenti da parte di quest'ultimo, che o lodava o criticava le stesse. Infine Theuth propose a Thamus l'arte della scrittura: secondo lui, la conoscenza della stessa avrebbe reso gli egizi più sapienti e più capaci di ricordare.
Ma il re replicò in questo modo:
«O ingegnosissimo Theuth, c'è chi è capace di creare le arti e chi è invece capace di giudicare quale danno o quale vantaggio ne ricaveranno coloro che le adopereranno. Ora tu, essendo padre della scrittura, per affetto hai detto proprio il contrario di quello che essa vale. Infatti, la scoperta della scrittura avrà per effetto di produrre la dimenticanza nelle anime di coloro che la impareranno, perché fidandosi della scrittura si abitueranno a ricordare dal di fuori mediante segni estranei, e non dal di dentro e da se medesimi: dunque, tu hai trovato non il farmaco della memoria, del richiamare alla memoria. Della sapienza, poi, tu procuri ai tuoi discepoli l’apparenza e non la verità: infatti essi, divenendo per mezzo tuo uditori di molte cose senza insegnamento, crederanno di essere conoscitori di molte cose, mentre come accade per lo più, in realtà, non le sapranno; e sarà ben difficile discorrere con essi, perché sono diventati portatori di opinioni invece che sapienti.»
E’ appena il caso di ricordare che i dialoghi platonici sono stati composti come scritti…


IL DETTO
I tre re
Presso gli antichi babilonesi, la costellazione di Orione era la rappresentazione celeste del dio Marduk (cui era legato il pianeta Giove). Attorno alla sua vita stava una cintura su cui spiccavano tre stelle: appunto i “tre re”.
Sulla cintura di Orione (nome per cui si veda l’ebraico Uraanna, la “luce del Cielo”) e i suoi legami con la disposizione delle piramidi, si vedano i diversi libri di Robert Bauval.

COLTIVARE CON GLI ANTICHI
Molte cose è meglio fare nella frescura notturna o non appena che Eos irrora col nuovo sole le terre. Di notte si falciano meglio le stoppie leggere e i prati disseccati: le notti non mancano di umidità emolliente. 
(Virgilio, Georgiche, I, 287-290)


TRE RIGHE, UN LIBRO
P. Grimal, Enciclopedia dei miti, Garzanti (Le Garzantine) 1990
In ordine alfabetico, ecco tutte le versioni dei miti greci e romani, i precisi riferimenti bibliografici, un vasto apparato iconografico e genealogico. Un’opera fondamentale per chiunque voglia sapere (quasi) tutto del mito nella sua forma, senza i condizionamenti dell’interpretazione del curatore.

IL REGALO DEL GIORNO
Echini (Il riccio)
Benché ti punga con le spine, rotto
Il guscio sarò tenero.
(Marziale, Xenia, LXXXVI)

LA RICETTA DEL GIORNO (a cura di M. Porcio Catone il Vecchio)
Libum
Trita in un mortaio pondera II di formaggio di pecora; dopo averli ben tritati, aggiungerai mescolando una libbra di farina o, se vuoi sia più soffice, soltanto mezza libbra di farina; aggiungerai un uovo e mescolerai bene. Poi formerai il pane; metterai sotto il pane alcune foglie di alloro; lo cucinerai lentamente su fuoco caldo coprendolo con un coperchio.
(Catone, De agri cultura, 75)

IL CONSIGLIO DEL GIORNO
Non stupirsi di niente è forse il solo \ mezzo, Numicio, a renderci felici.
(Orazio, Epistole, I, 6, 1-2)

NB: immagini, video e traduzioni non mi appartengono e sono qui solo a corredo di un divertissement. Questo blog non ha fini di lucro.

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