domenica 22 settembre 2013

CITAZIONI CITABILI - SuperGODS



Nuovi Dei per l'oggi e il domani.

"Viviamo nelle storie che ci raccontiamo. In una cultura secolare razionale e scientifica priva di una convincente guida spiritual, le storie dei supereroi parlano a voce alta e con coraggio alle nostre più grandi paure, ai desideri più profondi e alle più alte aspirazioni. Non hanno paura di avere speranze, non si imbarazzano ad essere ottimiste e sono assolutamente senza paura nell'oscurità. Sono quanto di più lontano ci sia dal realismo sociale, ma le migliori storie di supereroi toccano direttamente gli elementi mitici dell'esperienza umana che ci riguardano da vicino, in modo fantasioso, profondo, divertente e provocatorio"
Da Grant Morrison, "Supergods" (2011) - Introduzione

Questo post apparirà anche QUI , ovvero The DanG.E.R. Area, il mio blog di fumetti

martedì 10 settembre 2013

CITAZIONI CITABILI - IMPREVEDIBILI RITORNI DELL’EPICA



"… un'intera classe (affollatissima, ma questa era la situazione) di 54 alunni, una dozzina dei quali assumono, col procedere degli avvenimenti, notevole rilievo. A mano a mano che l'autore li introduce, il lettore si rende conto che ognuno di loro riveste più che una psicologia, una funzione. Quando uno di loro entra in scena, De Amicis declina le caratteristiche che lo individuano. Coretti è quello che «indossa la maglia color cioccolata e il berretto di pelo di gatto»; Garrone «è il più alto e il più forte della classe, mangia sempre»; Votini è «vestito bene, anche troppo»; Nobis «è superbo» e via dicendo. La ripetizione degli attributi (come nei poemi antichi) aiuta il lettore a orientarsi nella piccola folla. Ha però anche una funzione più retorica, fa vedere che ci troviamo di fronte non tanto a veri ragazzi in carne e ossa bensì a delle figurine, ruoli che ognuno di loro deve impersonare, al prezzo talvolta dell’inverosimiglianza. Fin dalle prime pagine insomma, Cuore si presenta con le caratteristiche d’una «epopea» o se si vuole della drammaturgia d’agitazione e di propaganda. Come nel teatro dei gesuiti, o di Bertold Brecht, come nell’Odissea, per rifarsi all’archetipo più alto e remoto, la ripetizione serve per confermare al lettore che gli uomini che ha di fronte sono mossi da forze che sfuggono al controllo della volontà, perché obbediscono solo alla funzione che devono svolgere.”
C. Augias, I segreti d’Italia, Rizzoli (Gli italiani visti da dentro)


Un post per dire che la scuola ricomincia, che la formularità dell’epica riemerge in testi che non ci aspetteremmo, e che Mitika riprende. 
Lento pede, ma riprende.