domenica 28 febbraio 2010

MITOLOGIA - Definizioni autorevoli


Per Robert Graves (infamia sui mitofan che non lo conoscono e rapido consulto su Wikipedia prima di procurarsi i suoi fondamentali... e inventivi testi) la mitologia sarebbe
"...lo studio di tutte quelle leggende religiose o epiche che sono così estranee all'esperienza dello studioso da indurlo a negarne la realtà. Da qui l'aggettivo inglese Mythical, mitico, che sgnifica incredible, incredibile..."

La citazione è riportata nel capitolo 26 di Underworld, libro del fin troppo evemerista e "Indiana Jones dell'archeologia alternativa" Graham Hancock.

mercoledì 24 febbraio 2010

MITOLOGIA INDIANA - Avatar non su Pandora! - 2

Dove eravamo rimasti?
Ma certo: agli originali Avatar(a), ovvero le forme assunte da Vishnu per calarsi nel nostro mondo e intervenire per la salvezza dell'umanità o dell'ordine (indù) costituito.

Il primo dei dieci Avatara classici è Matsya, Vishnu in foma di Pesce; assieme a Vamana (Vishnu in forma di nano) è uno degli Avatara più antichi, riaslenti all'epoca dei Veda, e si lega al mito indiano del Diluvio Universale. Secondo alcuni studiosi sarebbe una incarnazione di Vishnu addirittura precedente alla nostra epoca!

Il mito è legato all'acqua, una costante della venerazione Induista, un'acqua vista non come apportatrice di vita, ma come strumento di una delle distruzioni periodiche che sconvolgono il mondo, segnando il passaggio tra un'era del mondo e l'altra secondo la cosmologia indiana.

Si narra che un re dell'era passata, Manu, si dedicava alle pratiche di Yoga: una volta rimase a testa ingiùà e con gli occhi immobili per 10.000 anni! mentre era impegnato in tali rpatiche sulal riva di un fiiume, venne a lui un pesciolino.
Quest'ultimo (senza che Manu se ne stupisca troppo!) parla al sovrano e gli chiede protezione dai "pesci più grandi"; in cambio salverà Manu dalla grande catastrofe che si prepara: un Diluvio che sommergerà tutto.

Manu, uomo pio e di grande fede, accetta di salvare il pesce. Prima lo mette in un recipiente e lo nutre; poi quando il pesce cresce, lo mette in una fossa fatta apposta; infine, quando il pesce ha raggiunto ormai dimensioni tali da non essere più la vittima predestinata dei pesci più grossi, lo getta nell'Oceano.
Nel frattempo, seguendo i consigli di Matsya, Manu si costruisce una grande nave: quando le acque del Diluvio iniziano a salire, Manu si imbarca, accompagnato secondo alcuni da Sette Saggi che recano con sè i Veda, e dopo aver caricato sul vascello le sementi per poter ricominciare l'agricoltura dopo la catastrofe.
Mentre le acque coprono tutto il mondo antico, Matsya riappare come pesce gigantesco, sulla cui fronte spicca uno splendido corno, cui verrà agganciato il vascello. La nave di Manu viene trascinata da Matsya a Nord, fino all'Himalaya, e lì, sulla vetta delle alte montagne, finalmente si getta l'ancora.
Quando le acque del Diluvio si ritireranno, Manu scenderà dalle montagne per ricominciare la civiltà dei Veda e dare un seguito all'umanità.

Per poter procreare, però, mancavano le donne. Allora Manu si diede nuovamente a pratiche ascetiche, poi offrì alle acque burro chiarificato, latte acido, caglio e siero (le offerte "pure") e, nel giro di un anno, dai flutti nacque una donna, l'antenata dell'umanità attuale.

Una piccola nota...
La storia del Diluvio Universale in salsa Indù ha tratti in comune con altre vicende del Diluvio, come quella sumera\semitica\ebraica e greca: l'avviso del dio, la nave, l'attracco alla montagna, la difficoltà a generare una nuova umanità... ma di questo ne parleremo un'altra volta.

Se volete leggere un'interpretazione evemeristca del Diluvio Universale, con particolare attenzione alla narrazione delle vicende di Manu, potete consultare G. Hancock, Underworld (in Italia "Civiltà Sommerse") al capitolo 6.

venerdì 19 febbraio 2010

MITOLOGIA INDIANA - Avatar non su Pandora! - 1


Avatar di qua, Avatar di là... Il film campione di incassi ci assedia con le sue creature blu, col sogno mitico di un Paradiso destinato a perdersi per l'ingordigia degli umani, con le polemiche vaticane su un presunto panteismo e degli Indù per l'utilizzo (improprio) del termine "Avatar".

Ma come? Il titolo del Cameron Movie non risale al "simpatico" disegnino che caratterizza i nostri messaggi sui forum?
Ovviamente no.
E ovviamente risale alla mitologia (Indù, in questo caso).
Quindi riguarda anche noi di questo blog.

Gli Avatar (cioè "manifestazione", plurale "Avatara", vedi anche "Avataravada", la "Via degli Avatara") compaiono nei Purana, i testi sacri dell'Induismo successivi ai Veda. In questi testi si delinea un concetto importante: il Vishnù della Trimurti (la "Triplice Forma" del Creatore-Brahma, del Conservatore-Vishnu e del Distruttore-Shiva) si reincarna sulla Terra per salvare l'umanità dal male e restaurare il bene.
Il concetto di Avatar si mescola dunque indissolubilmente con quelli della metempsicosi (la "migrazione delle anime" con conseguente reincarnazione in un nuovo corpo, concetto fondamentale della religiosità indiana) ma anche della Maya, l'illusione che permea il mondo sensibile, ma che viene usata dagli dei per sconfiggere i propri nemici.
Già nei Veda il supremo Indra ha un potere trasformistico; nella fase successiva, appunto Puranica (trattati probabilmente sviluppati in tutto il primo millennio dopo Cristo), non abbiamo un'ascesa dell'uomo al rango di divinità, ma piuttosto il contrario: Vishnu, dio manifesto eppure immanifestato, in un mistero accetta di rivestirsi degli attributi propri della Maya del creato per "farsi uomo"... anche se sarebbe più proprio parlare di "farsi essere di questo mondo"!

Infatti Vishnu scende sulla terra in varie forme, ogniqualvolta un grande pericolo minaccia l'ordine e i valori sociali della società Indù. Egli è più Salvatore che Preservatore sia da catastrofi cosmiche che da crisi politiche o religiose che sembrano minare alla base questo ordine mandato dall'alto.

Il numero di Avatara di Vishnu non è chiaro: il Mahabarata parla di sei Avatara, la Baghavata Purana ne nomina ventidue, altre fonti oltre trenta, in certi testi si parla di un'infinità di Avatara!
Il numero classico di Avatara è comunque quello di dieci (Dasvatara), e precisamente:
1) Mastya (l'Avatar di Vishnu in forma di pesce)
2) Kurma (l'Avatar di Vishnu in forma di tartaruga)
3) Varaha (l'Avatar di Vishnu in forma di cinghiale)
4) Narasimha (l'Avatar di Vishnu in forma di uomo-leone)
5) Vamana (l'Avatar di Vishnu in forma di nano)
6) Parasurama (l'Avatar di Vishnu in forma di uomo, il "Rama dalla Scure")
7) Rama o Ramachandra, il "Grazioso come la Luna" (l'Avatar di Vishnu in forma di eroe umano)
8) Krishna, il Dio dal Color Nero (l'Avatar di Vishnu in forma di eroe)
9) Buddha (Proprio lui! L'Avatar di Vishnu in forma di riformatore religioso)
10) Kalki, il "Cavallo Bianco" (l'Avatar di Vishnu su un cavallo bianco)


I primi nove sono già apparsi sulla Terra in diversi momenti "storici" (non dimentichiamo che per il credente Indù, il mito corrisponde alla storia antichissima), Kalki arriverà alla fine del Kali-Yuga, l' "Era Nera" (o "Oscura") in cui viviamo.
Ai prossimi post il compito di narrare le storie dei diversi Avatara classici.

Una piccola nota...
Anche il colore azzurrino degli extraterrestri Cameroniani non è una invenzione del regista epr dare un tocco di "alienità". E' invece un prestito neppure troppo alieno dalla mitologia Indiana: gli dei supremi (tranne alcune eccezioni) hanno il colore della pelle proprio di questo colore!
Pandora invece è sì un nome del mito, ma ovviamente non di quello Indù, bensì di quello greco.