lunedì 4 maggio 2009

Tutti figli di Evemero - Da uomini a dei senza passare per l’immortalità



Chi è quel gran precursore di tanti dotti odierni chiamato Evemero?

Evemero da Messina (Messina ca. 330 a.C. - Alessandria d'Egitto ca. 250 a.C.) fu uno storico greco di età ellenistica. Della sua opera principale "Hierà anagraphé" ("sacro resoconto") sono giunti solo frammenti citati da autori successivi.
L’opera conteneva la teoria (appunto, in seguito chiamata “Evemerismo”) che rappresenta un tentativo di razionalizzazione del mito: gli antichi dei non sarebbero altro che sovrani o uomini di genio dell’antichità, considerati dei dopo la loro morte.
Probabilmente a questa teoria non era estranea una vena di compiacenza verso i sovrani ellenistici dell’epoca, per i quali lo storico scriveva: attraverso la pretesa di veridicità storica, Evemero dava legittimazione teorica alla concezione orientale del culto divino tributato ai sovrani (ovvero: sei un sovrano? Alla tua morte sarai dio anche tu, come è avvenuto per un Crono o uno Zeus!).
La sua teoria ebbe inizialmente poco seguito, ma in assenza di sintesi elaborate dai suoi predecessori, la spiegazione allegorica evemeristica restò a lungo l’unica sistematizzazione sull'origine degli dei fino al sorgere del Metodo Comparativo nella storia delle religioni (XVIII secolo).
Alcuni apologisti cristiani (ad esempio Cipriano, Arnobio, Lattanzio, Eusebio) si basarono sull’Evemerismo per confutare la natura degli dei pagani. Per una sorta di “vendetta poetica” David Hume e gli illuministi si basarono proprio sull’evemerismo per screditare il Cristianesimo.

Nei nostri post che compariranno sotto il titolo “Tutti figli di Evemero”, quindi, riprenderanno l’idea di Evemero e presenteranno le teorie di chi, sotto il velo della narrazione mitica, vede veri avvenimenti storici compiuti da esseri umani.
Uomini non dotati di poteri e caratteristiche divine, ma semplicemente più abili dei loro contemporanei o autori di imprese (comunque umane) in grado di restare impresse nella memoria delle generazioni successive come straordinarie.

Come non ricordare che il cinese Yu, fondatore della prima leggendaria dinastia Xia aveva insegnato agli uomini a costruire i canali, carri, barche, dighe e ponti, e quindi è un perfetto esempio di “eroe culturale”?
O, a un livello successivo, è necessario citare Imhothep, visir e architetto di Djoser, faraone della Terza Dinastia per cui progettò la piramide omonima a Saqqara, che dopo la morte fu onorato come dio della medicina… e dell’architettura, naturalmente!

L’evemerismo toglie un po’ di poesia al mito… e un bel po’ di “magia”, se non rischiassimo di fare confusione usando questo termine. Ma ha il suo fascino e insospettabili sviluppi moderni.

Presto vi diremo di più.

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